Cosa si intende per Diversity & Inclusion?
Cercando “diversità” sul vocabolario troviamo: Condizione di chi è considerato da altri, o considera sé stesso, estraneo rispetto a una presunta normalità di razza, sessualità, comportamenti sociali, scelte di vita. Quindi non parliamo soltanto di disabili, ma di tutti coloro ritenuti diversi magari rispetto alla “massa”.
Col tempo sono comparse leggi su misura per regolare l’inclusione, come la legge 165/2001 per le Pari Opportunità che prevede l’inserimento in azienda di persone con disabilità sia fisiche sia psichiche. Le strategie di sensibilizzazione sulle politiche inclusive sono fondamentali alla riuscita dell’Inclusion. Il MDSI – Modello Dinamico di Sensibilità Interculturale – studiato da Milton J. Bennett afferma che, quando le persone apprendono una worldview, diventano “etnorelative”, saranno cioè capaci di “accettare” – riconoscere il valore – di “adattarsi” – cambiare la prospettiva e modificare il comportamento – e di “integrare” – incorporare le diversity.
Come possono le aziende fornire strumenti adatti a tutti i loro dipendenti?
Con il Diversity Management: approccio completo in grado di gestire e valorizzare le diversità, non semplice dal punto di vista culturale, che apporta miglioramenti e guadagni. Gli strumenti utilizzati vanno da forme di lavoro flessibili – smart working e lavoro per obiettivi – a corsi di formazione in e-learning o borse di studio per far crescere le persone ad alto potenziale, ma anche attuare, da parte degli HR, una Candidate Experience neutra ed obiettiva, volta ad attrarre e mantenere i talenti ed aumentare l’innovazione.
Ultimo ma non meno importante, l’accessibilità dei software scelti a livello aziendale: la piattaforma e-learning, così come i software di performance appraisal devono rispettare gli standard di accessibilità base.
Tutto questo non è più un’opzione, ma una necessità.